Un'incredibile storia vera? Ma anche no |
Non che il film sia noioso, anzi, il ritmo della narrazione è veloce e ci sono diversi momenti sia comici che drammatici molto coinvolgenti, ma l'impressione finale è che manchi qualcosa, come se avessero messo sul piatto tante ottimi spunti senza approfondirne nemmeno uno.
C'era una storia già perfettamente descritta nella biografia Alan Turing: The Enigma di Andrew Hodges, un ottimo cast (seriamente, c'è qualcosa che Cumberbatch non sappia fare?) e anche abbastanza questioni rimaste misteriose per poter romanzare un po' e riuscire non solo a fare un'ottimo film ma anche a rendere finalmente giustizia al povero Turing.
Il film rimane comunque godibile, ma è tutto un insieme di inesattezze, esagerazioni, mancanze e si arriva perfino ad aggiungere accuse ingiuste e ingiustificate alla già maltrattata memoria di Turing. La parte finale, poi, quella potenzialmente più importante, viene risolta in meno di cinque minuti nel modo più superficiale possibile.
Andiamo a fare un po' di chiarezza sulle vera vita di Alan Turing e qualche confronto con il film
(ovviamente ci sono spoiler):
Alan Turing è nato il 23 giugno 1912 da Julius Mathison Turing, membro del Indian Civil Service, e Ethel Sara Stoney; i due avevano già un figlio, John, e facevano parte della classe-medio alta.
Dimostrato fin da piccolo un grande interesse scientifico, Alan è entrato nella Sherborne School nel 1926.
LA SHELBORNE SCHOOL (1928)
il piccolo Alan Turing (a destra Alex Lawter nei suoi panni) |
E' vero che il poco rispetto di Turing per le discipline umanistiche gli aveva attirato l'astio di alcuni professori, ma lui amava condividere la sua passione per la matematica e per i rompicapi con i quali intratteneva i compagni e ha sempre dimostrato un grande interesse nell'aiutare chi ne aveva bisogno.
Il professor Donald Birkby Eperson, che è stato la sua fonte di ispirazione e lo ha iniziato ai giochi d'ingegno, ha detto di lui: "Da un lato era difficile insegnargli perché preferiva usare un suo metodo indipendente ed era poco interessato a imparare dai libri e a sviluppare uno stile di scrittura. D'altro canto era un membro industrioso della classe che non aveva bisogno di stimoli per mettersi alla prova mentalmente e poteva davvero apprezzare la soluzione che gli mostravo a qualsiasi problema che non riusciva a risolvere "by the light of nature", cioè scoprendo metodi alternativi di sua ideazione che erano talvolta goffi e complicati e talvolta brillanti ma deboli. Tutto quello che posso rivendicare è che la mia intenzionale politica di lasciarlo largamente per conto suo e aiutarlo quando necessario, ha permesso al suo naturale genio matematico di progredire senza restrizioni."
Christopher Morcom (a destra Jack Bannon nei suoi panni) |
La morte di Morcom, il 13 Febbraio 1930, è realmente avvenuta, però il discorso fatto dall'insegnate (a tutti i compagni del dormitorio, non solo ad Alan) è stato molto più confortante e la situazione non è stata così improvvisa perché tutti sapevano della malattia del ragazzo.
Questo è stato un momento cruciale per Turing, che da quel momento ha perso al fede e ha iniziato a studiare la mente umana per capire se potesse incarnarsi nella materia dopo la morte. La sua reazione è stata forte fin da subito e non ha mai negato il dolore che provava; inoltre è rimasto in contatto per anni con la famiglia di Christopher andando anche in vacanza con loro.
GUERRA (1939-45)
Alan Turing (a destra Benedict Cumberbatch nei suoi panni) |
Non ci sono fonti riguardanti la necessità di separare i cibi di diverso colore nel piatto e in realtà, visto il suo aspetto generalmente trasandato, sembra improbabile che lo facesse.
E' vero che Alan non aveva particolare interesse per la politica, invece la corsa, che nel film sembra un passatempo, era per lui una grande passione tanto che correva nelle gare ad alto livello e nel 1948 è quasi entrato nella squadra olimpica.
Nonostante nel film Alan dica che non sa il tedesco, in realtà lo conosceva bene e ha viaggiato in Germania prima e dopo la guerra; inoltre fin dai tempi del college era dichiaratamente omosessuale e amici e colleghi lo sapevano.
Tra le più grandi mancanze del film c'è sicuramente Gordon Welchman,figura fondamentale per Turing che non viene nemmeno nominata.
Welchman era un genio matematico che ha lavorato insieme a Turing, Hugh Alexander e Stuart Milner-Barry nella progettazione della grandiosa macchina per sconfiggere Enigma, che quindi non è stata progettata eslusivamente da Turing. E per la cronaca questa macchina è stata chiamata "The Bomb" e poi "Victory", non "Christopher".
Mancano anche molte altre persone: nel team che vediamo lavorare con Turing sono in 5, quando in realtà erano centinaia impegnate in quel progetto.
Joan Clarke (a destra Keira Knightley nei suoi panni) |
Nonostante i reclutatori di Bletchley abbiano davvero usato un cruciverba per trovare crittoanalisti di talento, Joan è stata reclutata da Gordon Welchman, suo ex supervisore accademico.
La sua relazione con Alan mostrata nel film si ispira alla realtà ma è molto più romanzata: a Turing lei piaceva molto perché condividevano l'interesse per gli scacchi e la botanica e perché "era contento di poter parlare con lei come a un uomo". I due si sono fidanzati per un periodo, poi Turing le ha confessato la sua omosessualità e non se l'è sentita di continuare, anche se lei non era rimasta particolarmente turbata dalla notizia; la fine della loro storia non è stata per nulla violenta. Dopo qualche anno lui ha cercato di ricominciare ma lei ha rifiutato, anche se hanno continuato a rimanere in contatto e lui l'ha informata del processo imminente.
Andrew Hodges ha criticato la sceneggiatura dicendo che il rapporto Turing-Clarke è stato esagerato molto più di quanto fosse in realtà, mentre il nipote di Turing ha definito la Knightley non adatta al ruolo perché il suo personaggio è risultato piatto e banale rispetto all'originale.
Alastair Denniston (a destra Charle Dance nei suoi panni) |
John Cairncross (a destra Allen Leech nei suoi panni) |
Cairncross era davvero una spia sovietica ma, dato che lavorava in un'altra zona di Bletchley Park, difficilmente i due si sono mai incontrati.
La cosa più grave, però, è che il film insinua che Turing per tenere nascosta una verità che i colleghi già conoscevano, abbia taciuto la conoscenza di una spia: una cosa del genere era considerata tradimento alla corona. Come se già il povero Turing non fosse stato bistrattato abbastanza.
Stewart Menzies (a destra Mark Strong nei suoi panni) |
Come detto per Cairncross, non ci sono prove che i due si conoscessero e pare improbabile che uno delle alte sfere come Menzies parlasse così tanto con Turing in particolare, quando c'erano centinaia di altre persone.
Hugh Alexander (a destra Matthew Goode nei suoi panni) |
Il vero Alexander, effettivamente campione di scacchi e più espansivo di Turing, è arrivato nel team più di anno dopo gli altri, ma è sempre stato in ottimi rapporti. Hodges scrive di lui: "Hugh Alexander ha dimostrato subito di essere l'organizzatore a tutto tondo e il diplomatico che Alan non avrebbe mai potuto essere."
Il suo rapporto con Alan è sempre stato cordiale e rispettoso, tanto che Alexander ha partecipato al processo per atti osceni di Turing come testimone per la difesa.
Peter Hilton (a destra Matthew Beard nei suoi panni) |
Il vero Hilton non aveva fratelli e comunque anche solo l'idea che quel gruppetto di persone possa essersi preso l'onere di decidere chi poteva vivere e chi doveva morire è assurda. Decisioni del genere sono state prese a livelli molto più alti di Turing e i britannici non si sono fatti così tanti problemi a salvare i loro soldati quando era possibile, dato che potevano contare sull'assoluta certezza dei tedeschi che Enigma fosse imbattibile, nonostante ampie prove del contrario.
ARRESTO E SUICIDIO (1951)
L'spediente usato in The imitation game per raccontare la storia è l'interrogatorio del detective Nock che indaga su Alan sospettandolo di essere una spia: peccato che non ci sia mai stato nessuno detective Nock e tutta l'indagine è falsa quanto irrealistica.
Nel febbraio del 1952 (non '51 come detto nel film) Turing segnala alla polizia un furto avvenuto in casa sua e i due agenti che indagano (nella biografia vengono chiamati Mr. Wills e Mr. Rimmer) trovano il ladro e scoprono che è un amico dell'amante 19enne di Turing, Arnold Murray. Interrogato, Turing non cerca mai di negare la sua omosessualità, anzi ammette senza problemi la relazione perché convinto delle sue scelte.
E giusto per mettere i puntini sulle i, il detective Nock usa il bianchetto per falsificare il documento e accedere ai dati confidenziali di Turing.
L'idea del bianchetto è venuta alla segretaria Bette Nesmith Graham nel 1951, ma il prodotto non è stato commercializzato fino al 1956 e non ha iniziato a diventare un oggetto comune negli uffici fino agli anni '60.
In questo periodo non lavorava più ufficialmente a Bletchley Park perché i dichiaratamente omosessuali non erano ammessi, ma rimane in contatto con Hugh Alexander che ora è direttore; intanto mantiene un ottimo rapporto con gli amici e continua i suoi studi sulla teoria sulla morfogenetica e sulla fisica quantistica. Nonostante le problematiche indotte dalla terapia, come la ginecomastia, la castrazione chimica non lo ha mai reso incapace di pensare, anzi i cambiamenti del suo corpo lo hanno in qualche modo ispirato nel suo lavoro.
Muore il 7 giugno 1954 per avvelenamento e viene ritrovato il giorno seguente con accanto una mela mezza mangiata: il medico legale ha stabilito che si è trattato di suicidio, anche se non sapremo mai come sono andate davvero le cose.
Come sottolineato da alcuni biografi, Turing era rimasto affascinato dalla storia di "Biancaneve e i sette nani", in particolare dalla scena della mela avvelenata, così si pensa che abbia cercato di ricreare in qualche modo quella situazione ingerendo del veleno in un bicchiere di vino e usando il frutto per addolcirne il sapore.
Qualche storico, come Jack Copeland, ha invece ipotizzato che si sia trattato di una morte accidentale, causata dai fumi di cianuro prodotti da un esperimento e che l'inchiesta del coroner sia stata mal condotta. Anche la madre è sempre stata convinta che si sia trattato di un errore, mentre Hodges, il biografo, sostiene che Turing abbia reso il suo suicidio volutamente ambiguo per risparmiare alla madre il dolore di credere che suo figlio si fosse ucciso di proposito.
Dopo una petizione e una campagna su Internet, il 10 settembre 2009 vi è stata una dichiarazione di scuse ufficiali da parte del governo del Regno Unito, in cui il primo ministro Gordon Brown ha riconosciuto che Alan Turing è stato oggetto di un trattamento omofobico.
Nel 2012, centenario della nascita di Turing, la Royal Mail ha dedicato un francobollo alla sua memoria; nel francobollo (immagine a destra) è ritratta la macchina "The bomb"e per capire a chi è dedicato bisogna leggere l'iscrizione "Alan Turing 1912-1954 - Mathematician and WWII code breaker"
Nel gennaio 2013, importanti esponenti del mondo scientifico internazionale, hanno mandato una lettera aperta al Primo Ministro britannico David Cameron intitolata Pardon for Alan Turing, per sollecitare la grazia postuma, che viene finalmente concessa dalla regina Elisabetta II il 24 dicembre 2013.
Fonti: turing.org.uk oldshirburnian.org blog.sciencemuseum.org. slate.com en.wikipedia.org/The_Imitation_Game en.wikipedia.org/Alan_Turing theguardian.com oldshirburnian.org.uk
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Altra critica al film: Quanto è preciso "Saving Mr. Banks"? ->
credo che sia da rivedere la data della sua morte...
RispondiEliminaSistemato, grazie mille
Eliminasbaglio o il nome è Alex Lawther (non Alex Lawter)
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