domenica 8 febbraio 2015

Clarice Starling (Hannibal) - Biografia

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"Ora le indicherò una sua qualità che le sarà d'aiuto: lei non si lascia accecare dalle
lacrime, perché ci tiene a mantenere lo sguardo lucido."

Continua il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".
Stiamo analizzando il libro "Hannibal" e tutto ciò che ne è derivato e questa volta andiamo a conoscere meglio Clarice Starling.

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)


Nome: Clarice M. Starling
detta "Poison Oakley" dai suoi colleghi per la sua abilità con le armi da fuoco, in riferimento a Annie Oakley, la famosa tiratrice del Far West nello spettacolo di Buffalo Bill
detta "L'angelo della morte" e "la macchina per uccidere dell'Fbi" dal Tattler dopo la sparatoria

compare per la seconda volta in Hannibal [libro] e è interpretata al cinema da Julianne Moore
(la avevamo già conosciuta in Il silenzio degli innocenti [il libro]: Clarice Starling (Il silenzio degli innocenti) - Biografia)

Età: 32-33 anni
       nata il 23 dicembre


Famiglia: orfana (il padre è morto quando aveva 8 anni)

Caratteristiche fisiche: Clarice è una donna molto bella che riesce ad apparire attraente anche nella tuta di tela blu che usa per lavorare; è sempre stata consapevole del suo aspetto per le occhiate e i commenti che riceve dai colleghi maschi, ma questo non le ha mai facilitato le cose, dato che nel suo ambiente l'essere bella le toglie credibilità.

E' alta e snella; ha i capelli abbastanza lunghi da poterli raccogliere in una coda di cavallo, che Hannibal paragona alla coda di un daino.
E' forte, agile e abile con la pistola tanto da stata per tre anni di fila campionessa interservizi di tiro con pistola da combattimento.
Sullo zigomo ha ancora la piccola macchia nera di polvere da sparo risalente alla sparatoria con Jame Gumb.

Caratteristiche psicologiche: Clarice è stata abituata fin da bambina a dover lottare per ciò che voleva e la vita negli istituti le ha insegnato a rispettare le regole e a impegnarsi sempre al massimo; tutti gli obiettivi raggiunti sono stati frutto delle sue sole forze e non ha mai accettato di scendere a compromessi per fare carriera.

Clarice è anche molto impulsiva, sa di non essere paziente o diplomatica ed è consapevole che queste sue mancanze non la aiutano nel mondo dell'FBI: nel corso degli anni, infatti, è stata trasferita di squadra in squadra, e poi, giudicata troppo irascibile per il lavoro di gruppo, è stata nominata agente tecnico e continuamente data in prestito tutte le volte che un'agenzia gemella aveva bisogno di aiuto per qualche irruzione.

Essendo stata allevata dai luterani Starling è in grado di riconoscere gli altri protestanti con un'occhiata.

Per Clarice i ricordi, riguardanti tutti i sensi, sono molto importanti e influenzano la sua vita riportandole alla mente determinate situazioni: pensare ai genitori, per esempio, le dà forza e le permette di reagire in una situazione difficile. Allo stesso modo, però, l'odore caprino per lei è legato a Jame Gumb e il solo risentirlo la impaurisce, come "La macarena" è legata alla sparatoria al mercato e dopo quell'episodio non riesce a riascoltarla.

I rigidi insegnamenti luterani le hanno trasmesso dei pregiudizi verso l'arte che Clarice deve combattere e mettere in dubbio ogni giorno finché non inizia ad accettare questa sua passione e smette di sentirsi in colpa.
Questo cambiamento interiore continua negli anni finché, delusa da quella che ha sempre considerato giustizia e convinta che il mondo dell'FBI non faccia più per lei, rinuncia a tutti i suoi principi e fugge con Lecter. In quel momento Clarice, che ha sempre rispettato le regole e seguito la legge, distrugge le sue certezze e sceglie il "male", capace di darle gioia e serenità, sopra al "bene", che le ha dato solo delusioni.

Lavoro: agente dell'FBI (numero di matricola 5143690) assegnata di volta in volta alla squadra che ne ha più bisogno finché non viene sospesa per un complotto di Krendler e Verger; alla fine del romanzo Clarice lascia tutto e fugge con Lecter

Abitazione: abita con Ardelia Mapp al 3327 Tindal, Arlington, in un quartiere operaio della Virginia;
                   alla fine del romanzo fugge con Lecter e gira il mondo

Rapporto con Jack Crawford: per Clarice, Jack rappresenta un po' il padre che non ha avuto e lei si fida di lui e gli chiede consiglio e supporto ogni volta che ne ha bisogno; da parte sua, Jack la considera come una figlia e si assicura di essere sempre presente, anche a discapito della sua salute. Nonostante nessuno dei due sia propenso a parole o gesti affettuosi, tra loro c'è grande fiducia e lealtà.

Rapporto con Brigham: come per Crawford, Clarice ha sempre visto in Brigham delle caratteristiche del padre e dopo aver instaurato con lui un rapporto allieva-maestro, non è mai riuscita a vederlo come più di un amico, quindi quando lui si è mostrato interessato a una relazione lei lo ha respinto.
Tra i due, comunque, è nata una solida amicizia per questo la morte di Brigham è particolarmente dura perché riapre la vecchia ferita della morte del padre.

Rapporto con Krendler:
Krendler e Clarice si sono conosciuti durante il caso Gumb, quando lui, sottovalutandola, ha fatto valere la sua autorità per cercare di buttarla fuori; dopo che lei ha trovato l'assassino prima di lui e ha, involontariamente, catturato tutta l'attenzione della stampa, Krendler non l'ha mai perdonata. A peggiorare la situazione c'è anche l'episodio in cui lui, ubriaco, ha dichiarato il suo interesse per la ragazza e lei l'ha respinto.
Krendler, quindi, si è sempre dato da fare per metterla in cattiva luce con i piani alti e bloccare tutte le sue promozioni, dimostrando un odio profondo e ingiusto; inoltre non ha avuto nessuna remora a collaborare con Verger arrivando a mettere in pericolo la vita di Clarice pur di guadagnare soldi e prestigio.
Clarice non si è mai resa conto di quanto fosse influente Krendler finché non è stato troppo tardi e qualsiasi suo tentativo di riconciliazione è stato inutile.

Rapporto con Hannibal Lecter: il rapporto tra Clarice e Hannibal è iniziato come quello tra studente e insegnante, con lei che ha accettato il ruolo di subordinata pur di avere le informazioni che gli servivano.
Lui conosce bene il suo carattere e si fa sentire quando sa che lei ha bisogno di conforto, usando le giuste parole per spingerla a lottare e a non arrendersi: "I suoi supervisori hanno mai dato prova di possedere qualche valore, Clarice? E i suoi genitori, ne hanno mai dato prova? Se sì, quei valori erano gli stessi?
Scruti dentro l'onestà di quel ferro e me lo dica. Ha deluso la sua defunta famiglia? Loro avrebbero voluto che lei chinasse la testa? E qual era la loro idea di coraggio? Lei può essere forte quanto vuole.
Lei è una guerriera, Clarice. La nemica è morta, il bambino è salvo. Lei è una guerriera."

Alla fine del romanzo tra i due c'è un legame così forte da spingerli a fuggire insieme, anche se quello che li unisce è una relazione malata: lei trova in Hannibal il rimpiazzo per il padre morto giovane, lui vede in Clarice la sorella uccisa da bambina.


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Interpretazione cinematografica:

Clarice Starling è stata portata sullo schermo nel film Hannibal da Julianne Moore.
http://www.movpins.com/big/MV5BMTk2MjczNTc0Ml5BMl5BanBnXkFtZTcwMDc5MDUzMw/still-of-julianne-moore-in-hannibal-(2001)-large-picture.jpg Photo of Julianne Moore from Hannibal (2001)

La Moore si è trovata a "competere" con la precedente Clarice portata sullo schermo dalla Foster, che, tra impegni lavorativi e la consapevolezza della difficoltà di replicare il successo del Silenzio degli Innocenti, ha deciso di non tornare in "Hannibal".
Per fortuna le differenze tra i due film sono abissali, non solo per il cambio d'attrice, ma anche per i diversi regista e sceneggiatore e soprattutto per il genere molto più horror, e questo aiuta a prendere distacco dal film precedente.
Julianne Moore and Anthony Hopkins in Hannibal
Inoltre il fatto che siano passati diversi anni dal Silenzio degli innocenti, giustifica la crescita di Clarice. Dove la Starling/Foster era intuitiva ma con l'imprudenza della giovinezza, la Starling/Moore è più matura e riflessiva, senza però perdere quel pizzico di incoscenza caratteristica del personaggio.


Bella la chimica tra la Moore e Hopkins, soprattutto nelle scene in cui recitano, anche inconsapevolemente, a tu per tu: tra i due c'è molto feeling e sono riusciti a rappresentare sullo schermo il difficile rapporto amore-odio tra Clarice e Hannibal.


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A domenica prossima con Mason Verger - Biografia

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  Hannibal [film] - Recensione

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