Il film "Joy" è liberamente ispirato alla sua vita e a quella di altre donne simili a lei.
Infatti, mentre la prima versione della sceneggiatura era praticamente una biografia, una volta che David O. Russell è salito al comando come regista ha riscritto la storia e ora il film è per il 50% sulla Mangano e il rimanente su altre donne coraggiose che lo hanno ispirato. Il risultato è una personaggio interessante e risoluto, di cui però non viene mai specificato il cognome.
Andiamo quindi ad analizzare quali delle caratteristiche principali del film sono tratte dalla storia vera della Mangano e quali no.
Joy Mangano è nata il 15 febbraio 1956 a New York da genitori italo-americani ed è cresciuta ad Huntington, un comune al centro di Long Island. Dotata di una mente fervida e sempre in azione, ha pensato e progettato invenzioni fin da bambina, arrivando a superare la quota dei 100 brevetti e fondando la Ingenious Designs nel 2010, che le ha fruttato successo mondiale.
la giovane Joy Mangano (a destra Jennifer Lawrence nei panni di Joy) |
Nel film si accenna che Joy ha inventato un collare che però non ha mai brevettato.
Da adolescente Joy Mangano ha lavorato per un periodo in una clinica veterinaria e questo le ha dato l'idea per un collare antipulci fluorescente per cani e gatti. Non ha mai brevettato l'idea, ma l'anno successivo la Hartz Mountain ha portato sul mercato un collare molto simile al suo, così Joy si è ripromessa che alla prossima idea geniale avrebbe fatto di tutto per trasformarla in realtà.
Terry “Toots” Mangano (a destra Virginia Madsen nei panni di Terry) |
La Joy del film dice di aver abbandonato la brillante carriera scolastica per aiutare i genitori durante il loro divorzio e così la ritroviamo una dozzina di anni dopo alle prese con un insoddisfacente lavoro in un aereoporto.
In realtà Joy Mangano ha proseguito gli studi ed è riuscita a laurearsi in economia aziendale (business administration) alla Pace University nel 1978.
Dopo la scuola ha intrapreso una serie di lavori, tra cui la cameriera e l'addetta alle prenotazioni dei voli in una compagnia aerea.
Tony Miranne (Édgar Ramírez nei panni di Tony) |
Nel film Joy ha due figli, Christie e Tommy, con Anthony Miranne che incontra mentre questo canta ad una festa.
Sua grande ispirazione è la nonna Mimi, che la incoraggia e supporta. Poi c'è la madre Terry che vive rinchiusa in camera ossessionata dalle telenovelas, mentre il padre Rudy lavora nella sua officina e passa da un matrimonio all'altro; in aggiunta troviamo una sorellastra, Peggy, così gelosa di Joy da non farsi scappare nessuna occasione per imitarla e sabotarla.
A chiudere il cerchio c'è Neil Walker, il produttore esecutivo QVC che ha un ruolo fondamentale nell'ascesa al successo di Joy.
Christie Miranne (a destra Aundrea e Gia Gadsby nei panni di Cristy) |
Robert "Bobby" Miranne (a destra Tomas e Zeke Elizondo nei panni di Tommy) |
La famiglia Mangano tiene molto alla loro privacy, quindi è difficile dire che cosa abbia ispirato la sceneggiatura in questo frangente, ma mentre il personaggio del padre sembra coerente con il vero Rudy Mangano, il personaggio della madre Terry pare invece l'insieme di caratteristiche di persone diverse, portate all'esagerazione fino a creare un personaggio caricaturale.
Allo stesso modo non esiste nessun Neil Walker, ma piuttosto una serie di uomini d'affari che hanno aiutato Joy nell'ascesa al successo, in primis il creatore della QVC Joseph Segel.
Il personaggio di Peggy, la sorellastra gelosa, invece, è totalmente inventato, mentre la nonna Mimi è romanzata, ma sicuramente ispirata alla vera nonna che è stata un grande esempio per Joy Mangano.
Joy Mangano (con il vestito rosso) e i suoi tre figli: da sinistra Christie, Jackie e Bobby |
IDEA E PROTOTIPO
Nel film Joy ha l'idea per un nuovo mocio per pavimenti e riesce a costruire il prototipo nell'officina del padre, cercando poi di farlo conoscere andando a venderlo porta a porta.
Nel 1989 Joy Mangano ha progettato il Miracle Mop, molto simile a quello visto al cinema anche se nel film non aveva nome, e ci ha investito i suoi risparmi di una vita; le prime fasi di sviluppo e produzione hanno avuto luogo proprio in un angolo dell'officina del padre e in un primo momento Joy non si è risparmiata giri dei negozi e dimostrazioni nei parcheggi per convincere la gente a comprarlo.
Joseph Segel (a destra Bradley Cooper nei panni di Neil Walker) |
Nel film Joy riesce a convincere la QVC a vendere il suo mocio, ma la prima volta è un flop assoluto. Allora la donna insiste fino ad ottiene il permesso di vendere lei stessa il suo prodotto, ma una volta davanti alle telecamere rimane senza parole, finchè finalmente si sblocca, anche grazie alla telefonata dell'amica Jackie, e vende più di 18000 moci.
Come nel film, Joy Mangano inizia a collaborare con la QVC e in un primo momento il prodotto non ottiene molto successo, ma non c'è mai stata una prima vendita così disastrosa da dover fermare tutto per passare ad altro.
Joy comincia così ad apparire lei stessa in tv, dimostrando da subito grande presenza scenica e riuscendo a vendere senza problemi più di 18000 moci in mezz'ora.
La telefonata dell'amica che si fingeva cliente è accaduta davvero, con l'unica differenza che l'amica si chiama Ronnie e non Jackie (che invece è un omaggio al nome della figlia minore)
Ecco un esempio dei primi sevizi QVC di Joy:
SCENA FINALE
Una scena molto toccante del film è quella in cui la Joy adulta e affermata ritrova le figurine di carta che si era costruita per giocare da bambina.
Per questa scena Russell non si è ispirato a Joy Mangano ma piuttosto all'attrice Jennifer Lawrence: infatti il regista era presente quando la Lawrence ha comprato la sua prima casa e l'ha guardata aprire gli scatoloni con i ricordi della sua infanzia in Kentucky. L'emozione palpabile della ragazza, gli ha dato l'idea che ha deciso di sfruttare nel film.
Fonti: JoyMangano.com historyvshollywood The Time The Time Vanity Fair
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<-Quanto è preciso "The Imitation Game"?
Post interessantissimo!
RispondiEliminaIl film non mi ha fatto impazzire ma le vicende della vera Joy sono senza dubbio curiose!