domenica 22 giugno 2014

Red dragon [il film] - Recensione

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"Io sono il Drago... e lei dice che sono pazzo. Ha il privilegio di vedere una trasformazione e non si rende conto di niente. Lei è solo una chiocciola davanti al disco del sole. La sua natura la porta ad un comportamneto corretto. Davanti a me, giustamente, lei trema. Non è la paura che lei mi deve, signor Lounds, ma il suo timore!"

Continua il viaggio in Hannibaland alla scoperta di tutto ciò che riguarda il personaggio di Hannibal Lecter e i suoi "compagni di avventura".

(Se non conoscete libri e film, potrebbero esserci spoiler per le prossime stagioni della serie tv)

Red Dragon è il film del 2002 diretto da Brett Ratner, il secondo tratto dal romanzo Red Dragon di Thomas Harris, dopo Manhunter, Frammenti di un omicidio.
La storia è piuttosto simile a quella del libro, perciò mi concentrerò sugli interpreti e andrò ad analizzare soprattutto le principali differenze.


Will Graham è interpretato da Edward Norton che mi ha commosso per quanto adatto fosse al personaggio.
Sarà che quando ho visto Manhunter conoscevo già William Petersen da CSI e quindi per me aveva già un'aria da duro, quell'atteggiamento perfetto per il Will-arrabbiato ma un po' troppo rude per il Will-fragile. E invece Norton ha perennemente questa espressione tormentata che sul suo visetto innocente colpisce molto di più e rende evidente il disagio e la sofferenza interiore.


Molly (Mary-Louise Parker) stavolta è piuttosto inutile per tre quarti di film, anche se poi nello struggente finale recupera alla grande; il bambino, anche in questo caso figlio naturale di Will, cambia ancora nome diventando Josh ed è interpretato da Tyler Patrick Jones che per questo film ha vinto il Young Artist Awards.





Jack Crawford (Harvey Keitel) è molto più manipolatore di come me lo aspettassi: infatti è lui che convince Will a contattare Hannibal attraverso qualche giochetto mentale e continua a muovere i fili per tutto il resto del film.
Comunque mi ha irritato parecchio e quindi direi che l'attore è stato bravo, perché questo personaggio non l'ho mai sopportato fin dal primo libro.




Per il resto della squadra di indagine, c'è solo qualche fugace apparizione ma nessuno di loro ha un ruolo importante.


Freddy Lounds è un personaggio antipatico con un ruolo minore eppure l'intrerpretazione di Philip Seymour Hoffman lascia il segno e ci porta a sentirne la mancanza dopo la veloce dipartita.




 Il dottor Chilton è esattamente spregevole e rancoroso come me lo aspettavo e dà proprio l'impressione di essere disposto a tutto per soldi e fama, anche con l'utilizzo di mezzucci perché sa di non essere all'altezza.
Bravissimo Anthony Heald nel ruolo dell'allocco che cerca, invano, di tenere testa a Lecter.





Reba McClane (Emily Watson) è davvero credibile e l'attrice è stata molto brava a simulare la cecità: sembra che la Watson abbia girato per New York con una maschera per riuscire meglio nell'interpretazione.






Francis Dolarhyde (Ralph Fiennes), detto "Lupo Mannaro" (di nuovo, nooooo).
Finalmente viene dato il giusto peso a questo personaggio parlando del suo difficile passato (anche se un pelino sbrigativamente) e mettendo in scena il suo ingegno e la sua pazzia.
Molto bravo l'attore sia nelle scene emotive sia in quelle d'azione; una nota di merito al fantastico tatuaggio che lascia senza parole.



Il dottor Hannibal Lecter è interpretato da Anthony Hopkins: c'è altro da dire?
Niente se non: perfetto.

Ovviamente Ratner è partito avvantaggiato perché avendo girato il film dopo il successo de "Il silenzio degli innocenti" conosceva già lo spessore del personaggio ed è riuscito a dargli il giusto valore aggiungendo diverse scene su di lui e usando anche le caratteristiche scoperte negli altri libri (come la passione per il disegno e il teatro).
In questo modo risalta il vero Hannibal, quello subdolo e doppiogiochista, che si diverte a offendere Chilton e a prendere in giro Will senza mai perdere la sua classe *ignora totalmente la scena con il braccio sul water*

Che soddisfazione vederlo finalmente mangiare qualcosa all'altezza delle sue cenette e bere un vino raffinato. 
Il tutto alla faccia di Chilton!

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Questo film è molto più coerente con il libro rispetto a Manhunter, anche se possiamo ritrovarvi lo stesso schema per quanto riguarda la somiglianza col romanzo: simile nella parte dell'indagine, un paio di variazioni nel mezzo e qualche differenza importante nel finale

Principali differenze con il libro:

- La prima differenza sostanziale che si nota è la scena iniziale della cattura di Hannibal fatta da Will che nel libro viene appena accennata attraverso qualche dialogo (e di cui nel primo film non si parla), mentre qui viene mostrata in modo completo.
Certo la scena è piuttosto breve ma è così precisa che in un paio di minuti riesce a far trasparire molte cose: il rapporto di fiducia che c'era tra i due prima di scoprire la verità, la grandissima capacità di Hannibal di fare il doppio gioco, la velocità con cui Will riesce a interpretare i dettagli e a passare all'azione.

- Sicuramente in questo film Lecter ha un ruolo molto più significativo: come ho già detto, questo dipende dal fatto che si conosceva molto meglio il personaggio grazie all'uscita degli altri libri e film. Nel libro, infatti, si parla pochissimo di lui e, a parte qualche informazione che si può intuire leggendo tra le righe, viene trattato da personaggio secondario.
Comunque Ratner è riuscito a sfruttare la situazione a suo vantaggio aggiungendo diverse scene che  riescono a parlarci del vero Hannibal, delle sue capacità di intuizione e mostrandolo addirittura prima della cattura.
Sto parlando ovviamente della scena che apre il film, con Hannibal prima in un teatro elegante e poi ad una cena sofisticata di cui si è occupato personalmente: ha procurato la carne (flautista stonato di prima qualità), ha cucinato tutto (una variante degli spaghetti alla chitarra, probabilmente), ha preparato pure il contorno (insalata con-dita). Mmm, ho già l'acquolina!
E' fantastico vederlo nel suo ambiente naturale e ci dà un assaggio della sua faccia tosta nel mentire a chiunque che vedremo così tanto nella serie tv.
Ci sono anche diverse scene in prigione, con Will che va a trovarlo per avere indicazioni sulla ricerca del Drago; nel libro il ruolo di Hannibal per l'indagine era piuttosto marginale e diciamo che faceva più danno che altro. Qui invece i suoi consigli sono molto più significativi, quasi indispensabili: da un lato mi fa piacere che abbiano dato più senso al suo personaggio, d'altro canto, però, in questo modo vengono un po' sminuite le capacità di Will perché sembra che senza quelle precise indicazioni sui filmini non sarebbe riuscito a risolvere il caso.
E comunque ancora mi chiedo come Hannibal potesse aver capito praticamente subito che i filmini erano importanti per l'indagine avendo letto solo un paio di cartelle.

- Anche Francis Dolarhyde ha molto più spazio, diventando finalmente il personaggio importante che merita di essere: scopriamo subito qualcosa sulla sua personalità con il diario che sfoglia all'inizio, sentiamo un accenno della complessità della sua infanzia grazie alla voce fuori campo della nonna, poi finalmente lo vediamo in azione mentre cerca di compiere la "trasformazione" e infine troviamo lo scontro della sua parte razionale (che tiene a Reba) con quella irrazionale (il Drago).

Tutte queste scene ci permettono di capire meglio la complessità del personaggio e l'inserimento di momenti più teneri e compassionevoli fanno provare pena per lui (vogliamo parlare della foto di lui da bambino che si copre la bocca?), senza comunque giustificare o sminuire la brutalità delle sue azioni.

- La parte più diversa del film è sicuramente il finale che mi ha davvero spiazzato, in senso buono però, non come in Manhunter: come nel libro Dolarhyde finge il suicidio per poi andare a uccidere la famiglia Graham, ma stavolta l'epilogo riesce a mettere davvero in risalto le doti di Will.
Una cosa che ho sempre faticato ad accettare in tutte le trasposizioni di Will su grande e piccolo schermo è che dovesse per forza essere molto macho, sempre con la pistola in mano come unica soluzione di tutti i problemi, mentre io dal libro lo immaginavo più riflessivo, sempre in grado di mantenersi lucido e di usare la testa per trovare il metodo più veloce e sicuro per risolvere un problema.
Nel film vediamo proprio questo: Will ha letto il diario di Dolarhyde e ha scoperto le sue debolezze, quindi appena arriva nella camera dove Dolarhyde tiene in ostaggio suo figlio, capisce subito cosa dire per sconvolgerlo abbastanza da salvare il bambino. Prima della pistola e del coltello, usa la testa: questo è il Will che mi piace.

- Il film si chiude con Will, Molly e Josh che si divertono in barca  e quindi anche stavolta viene ignorato il triste epilogo del libro per ripiegare sul classico lieto fine e dare a "Will mai'nagioia Graham" un po' di felicità.


Scena più emozionante:
La scena che mi è piaciuta di più è il momento di lotta interiore di Dolarhyde dopo che ha passato la notte con Reba
Francis ha trovato per la prima volta nella sua vita una persona che lo accetta per quello che è e lo fa sentire normale, quando lui si è sempre considerato diverso e destinato a stare solo e questo lo porta a mettere in discussione tutto il suo piano: lui sa che la trasformazione nel Drago non prevede alcun sentimento per nessuna donna e quindi amare Reba significa smettere di uccidere.
Ma smettere non è così semplice perché ormai il Drago è un'entità a sè stante di cui lui sente la voce e che cerca di contrastare:
"No, lei non voglio dartela. Ti prego, solo... lasciala solo per un po'. No, mi stai facendo male. Non lei, lei è carina, lei è brava" dice con il fucile in bocca disposto a suicidarsi pur di salvarla.

Scena più adrenalinica:
La scena che tiene più sulle spine è quella in cui Will sfrutta il punto debole di Dolarhyde per salvare Josh

Dolarhyde ha preso il bambino in ostaggio e gli punta un vetro sulla guancia (affilatissimo, immagino, dato che non gli fa un graffio) spaventandolo così tanto da fargliela fare nei pantaloni; Will, pur nella concitazione del momento, riesce a mantenere la calma e a usare la situazione a suo vantaggio. Infatti ricorda dal diario appena letto i metodi di "educazione alternativa" della nonna di Dolarhyde e rivolge al bambino le sue stesse parole per scioccare Francis:
"Non avevo mai visto finora un bambino schifoso e disgustoso come te. Lurida piccola bestia, vuoi che te lo tagli? "
Will riesce quindi a usare la sua innata capacità di mettersi nei panni degli assassini per capire quale sia il punto debole di Dolarhyde e lo sfrutta attaccandolo pesantemente dove sa che gli fa più male.

Peccato solo che Dolarhyde sia morto, Will, adesso potevi mandarlo dall'analista insieme a tuo figlio.

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E' il momento del voto e, nonostante le molte imprecisioni nella sceneggiatura (vedi curiosità qui sotto), il film mantiene sempre un ritmo altissimo alternando scene d'azione a momenti introspettivi comunque emozionanti. Di sicuro ha aiutato il cast formato da attori, più o meni famosi, sempre perfetti nei loro ruoli e il giusto equilibrio tra fedeltà al libro e innovazione.
Considerato tutto, il film si merita ben 4 maschere su 5: 

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Curiosità:  
Galles – Bandiera
- Dopo l'uscita del film, Anthony Hopkins (Hannibal) ha rivelato che questa sarebbe la sua ultima interpretazione di Hannibal Lecter, anche in caso di altri film, ma sembra che in qualche modo l'attore fosse "destinato" a essere coinvolto nel mondo del dottor Lecter: infatti il nome della bandiera del Galles, sua patria, è "Y Ddraig Goch" che significa letteralmente Drago Rosso.

- Philiph Seymour Hoffman (Freddy Lounds) ha preso sul serio il suo ruolo e, per amore di credibilità, ha insistito per essere davvero incollato alla sedia a rotelle nella scena a casa di Dolarhyde.
Sembra che Hopkins, che non aveva nessuna scena in comune con lui, si sia presentato sul set in uno dei suoi giorni liberi per vederlo recitare.

- Nella stesura originale del primo incontro tra Will e Hannibal, Will doveva mostrarsi molto spaventato ma Edward Norton (Will Graham) ha sottolineato che mostrare le sue debolezze a Lecter non sarebbe stato professionale per Will. Allora il regista Ratner ha suggerito a Norton di recitare la scena fingendo sicurezza e poi, nella saletta d'attesa, di mostrare tutta la sua agitazione attraverso uno sguardo teso e delle grandi macchie di sudore sotto le ascelle.

- Ralph Fiennes ha messo su quindici libbre (quasi 7 chili) di muscoli per interpretare Francis Dolarhyde e l'elaborato tatuaggio sulla schiena ha richiesto otto ore di lavoro.
Per il ruolo di Dolarhyde erano stati considerati Paul Bettany, Sean Penn e Nicolas Cage, mentre Michael Jackson avrebbe richiesto espressamente la parte a Ratner, in virtù della loro amicizia.

- Il direttore della fotografia è Dante Spinotti, lo stesso di Manhunter

- Quando è ambientato il film? Stavano cercando di ambientarlo negli anni '80 come nel libro o nel 2002 ci si vestiva ancora così male? 
A parte gli scherzi, in teoria il film riprende l'anno di ambientazione del libro, ma si possono riscontrare varie imprecisioni come la bandiera della Georgia diversa da quella in vigore negli anni '80, la fondina di Will che non c'er ancora o il VHS di Mrs. Doubtfire uscito nel 1993.
Le uniche date presenti nel film sono quelle degli omicidi: Crawford dice che gli Jacobi sono stati uccisi sabato 25 febbraio, giorno di luna piena, mentre i Leeds il 28 marzo, un giorno prima della fine del ciclo lunare.
Ho controllato nel calendario lunare e quanto pare non esiste (almeno non nell'arco temporale '78-2003) un anno con queste caratteristiche, quindi direi che il film è ambientato nell'anno del duemileecredici.

- Durante la cena iniziale a casa di Hannibal, una degli invitati chiama "Amuse-bouche" il suo piatto pieno, ma l'amuse-bouche è un pre-antipasto offerto dallo chef che comprende un piccolo assaggino da mangiare in uno o due bocconi.
il piatto del film                                             esempio di Amuse-bouche

- Nel film si vedono alcune incongruenze:
Durante la scena iniziale dopo che Hannibal ha appena ferito Will, si vedono la faretra e le frecce dietro di loro
 
 Quando Will prende le frecce e infilza Hannibal, la faretra scompare
 
 per ricomparire subito dopo con tutte le frecce alle spalle di Will
 

Quando Dolarhyde si allena, per un attimo si vede un tecnico riflesso nello specchio
 

Alla fine durante lo scontro in casa Graham, Dolarhyde rompe lo stipite cercando di aprire a spallate la porta della stanza dove si sono rifugiati Will e il figlio, ma quando entra Molly nella scena successiva, lo stipite è intatto

(fonte)

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A domenica prossima con Francis Dolarhyde - Biografia

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Post precedenti:
  Manhunter. Frammenti di un omicidio [il film] - Recensione

4 commenti:

  1. Posso fare la cagacazzo chiedendoti se farai anche le recensioni degli altri film e libri? Adoro come scrivi =)

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    1. Wow, grazie mille! E' bello sapere che qualcuno legge i miei deliri :D

      Sì, l'idea è quella di fare tutte le recensioni, alternandole con biografie, approfondimenti, curiosità... sempre che Hannibal mi permetta di impicciarmi così negli affari suoi.
      Se sparisco sai di chi è la colpa: chiama Crawford e scappa ;)

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  2. Grazie per avermi risposto! Buon lavoro!! ^^

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