Ovviamente
capita che il titolo da tradurre contenga dei giochi di parole impossibili da rendere
in italiano, per esempio:
Il titolo “The Catcher in the Rye” di J.D. Salinger fa riferimento ad una canzoncina citata
all’interno del libro quindi letteralmente sarebbe “Il prenditore nel campo di
segale”, ma “Catcher” è anche il
ricevitore nel baseball e “Rye” ricorda il famoso “Rye Whiskey”.
Data la difficoltà
di traduzione, in italiano si è optato per un generico “Vita da uomo” che nella
seconda edizione è diventato “Il giovane Holden”.
Si è perso il gioco di
parole, ma il titolo scelto è così generale da non creare fraintendimenti con l’originale. (In francese è diventato L'Attrape-Coeurs, cioè il "rubacuori" ?!?)
Molte volte,
però, la scelta di stravolgere il titolo risulta davvero inspiegabile e
ingiustificata:
pensiamo al libro
“The Perks of Being a Wallflower” di Stephen Chbosky che letteralmente sarebbe “Il vantaggio di
fare da tappezzeria”, dove per “fare da tappezzeria” si intende essere quel
tipo di ragazzo che alle feste si tiene in disparte e non partecipa e fa
riferimento al carattere timido e introverso del protagonista.
Nella prima
edizione italiana del 2006 si è deciso di tradurlo con “Ragazzo da parete” che
mantiene più o meno il gioco di parole, ma ignora completamente “il vantaggio”
che è invece un elemento importante dato che il libro parla proprio dell’acquisizione
di consapevolezza del protagonista della possibilità di una vita felice anche
se diversa da quella dei ragazzi popolari.
Nel 2012 esce
il film e in italiano si decide di non usare lo stesso titolo del libro (per
tornare all’originale inglese? Vabbè, e gli asini volano!) e di chiamare il
film “Noi siamo infinito” in riferimento ad una battuta del protagonista,
ignorando completamente il gioco di parole usato da Chbosky. Ovviamente nella
nuova edizione del libro il titolo si adegua alla variazione introdotta dal
film (perché un libro accostato ad un film vende di più! Chissene!)
Lo stesso
discorso vale per “The Silver Linings Playbook” di Matthew Quick, letteralmente
sarebbe “L’orlo argenteo del libretto” e fa riferimento al piccolo diario
tenuto dal protagonista e al bordo luminoso che si intravede nelle nuvole
quando sta per uscire il sole (quindi metafora di felicità dopo un periodo
difficile).
In italiano
si è optato per “L’orlo argenteo delle nuvole”… almeno finché non è uscito il
film nel 2013 dove si è deciso di introdurre un nuovo titolo per il film e per la nuova
edizione del libro: “Il lato positivo”.
Ci sono
moltissimi casi di film che in italiano hanno un titolo completamente diverso
da quello originale; tra i tanti “The Texas Chain Saw Massacre” (“Il massacro
della sega elettrica in Texas”) che è diventato “Non aprite quella porta”, “The
sound of Music” (“Il suono della musica”) tradotto con “Tutti insieme
appassionatamente” e l’eclatante “The Time Traveler's Wife” (“La moglie dell’uomoche viaggiava nel tempo”, titolo che è stato mantenuto per il libro) tradotto
con “L’amore all’improvviso”, che non c’entra davvero nulla con il film dato
che dell’amore raccontato si può dire di tutto tranne che arrivi all’improvviso.
Quello che però mi fa venire il latte alle ginocchia solo a sentirlo nominare, è lo scempio che è stato fatto di “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”.
Il film del 2004 di Michel Gondry con Jim Carrey e Kate Winslet, ha vinto l'Oscar per la miglior sceneggiatura.
Il titolo fa riferimento ad un
verso dell’opera Eloisa to Abelard del
poeta inglese Alexander Pope:
«How happy is the blameless vestal's lot! «Com'è felice il destino dell'incolpevole vestale!
The world forgetting, by the world forgot. Dimentica del mondo, dal mondo
dimenticata.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Infinita letizia della mente candida!
Each pray'r accepted, and each wish resign'd.» Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio.»
Letteralmente
il titolo significa “infinita letizia della mente candida” e fa riferimento
alla gioia che prova una persona inconsapevole di ciò che succede nel mondo.
È un titolo difficile e non
convenzionale ma sicuramente molto poetico e che riesce a rappresentare appieno la complessità
di emozioni che traspaiono dal film.
Come è stato
tradotto in italiano?
“Se mi lasci
ti cancello”
…
Momento di
silenzio per riprendermi dalla sofferenza.
…
Perché?
Perché?
Probabilmente
l’intento era quello di accostare il film al genere apprezzato (?) dai più delle
classiche commedie romantiche americane (Se scappi ti sposo, Prima ti sposo poi
ti rovino,…).
Ma dato che
il film in questione non ha niente a che fare con i suddetti film, oltre ad
avere totalmente sciupato la poesia del titolo originale, la traduzione risulta
ingannevole perché fa sembrare leggera un’opera che è invece profonda e
importante.
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