Aiuta il fatto che le varie storyline siano meno spezzettate e questo ci consente di essere maggiormente coinvolti dai diversi personaggi. Qualche volta anche troppo.
Sento uno spiffero, qualcuno chiuda la porta per favore. (troppo presto?)
Alla Barriera, Sansa riceve un messaggio di Baelish e lo raggiunge a Città della Talpa, dove lui cerca di spiegare il suo comportamento e le sue mancanze con qualche scusa banale: "Scusa se non ti ho risposto al cellulare, sai che a Nido dell'Aquila non prende mai." "Quando mi hanno detto che Ramsey alza spesso le mani, pensavo intendessero che gli piace fare la ola." "Sapevo che gli piacciono i cani, credevo fosse un tipo da chihuahua".
Ma la Sansa che piagnucola senza fare nulla è decisamente cambiata e la ragazza lo mette di fronte alle sue responsabilità, assicurandosi che l'uomo sappia esattamente cosa ha dovuto subire e rifiutando l'aiuto dell'esercito della Valle. Prima di andarsene con la coda tra le gambe, Baelish la informa che suo zio Brynden Tully ha riconquistato Delta delle Acque.
Sansa, Jon e Davos discutono una strategia per convincere le famiglie del Nord a dargli il loro supporto per poter riconquistare Grande Inverno e Sansa rivela che lo zio Tully potrebbe essere disposto ad aiutarli, mentendo però su come abbia avuto quell'informazione.
È interessante come Sansa cerchi di prendere il più possibile le distanze da Ditocorto ma che poi dimostri fin da subito quanto abbia imparato da lui su segreti e sotterfugi.
Mentre Jon, Sansa, Davos e i bruti partono per cercare di convincere le famiglie del nord, Brienne va a Delta delle Acque. Sempre che Tormund la lasci partire.
A Braavos, la stagista sottopagata che adesso non può più nemmeno usare il suo nome, continua a prendre bastonate su bastonate. Anzi a dirla tutta ne prende di più adesso che ci vede rispetto a quando era cieca.
Nonostante i possibili danni cerebrali per tutte le botte in testa, Jaqen H'ghar decide di affidarle una missione: uccidere una certa Lady Crane, attrice in una compagnia teatrale che si esibisce in città.
Nelle Isole di Ferro è arrivato il momento dell'Acclamazione di Re, la campagna elettorale più breve di tutti i mondi che si conclude con l'elezione del nuovo in re in un quarto d'ora al massimo.
Yara reclama il Trono di Sale e l'appoggio del fratello Theon sembra assicurarle la vittoria, ma lo zio Euron si fa avanti e ribalta la situazione. Non solo non nega le accuse dell'omicidio del fratello, ma anzi confessa con orgoglio dicendo che era necessario per permettere agli uomini di ferro di tornare ai fasti di un tempo. Poi ruba l'idea di costruire la flotta e assicura che riuscirà a convincere Daenerys ad unirsi a lui per conquistare i Sette Regni.
Fedina penale sporca, idee riciclate e promesse assurde: mi sembra il politico perfetto.
Mentre Theon e Yara se la danno a gambe con le navi migliori, Euron viene nominato Re con un metodo quantomeno interessante: ti affoghiamo, SE non muori, allora puoi essere il nostro re.
Nel frattempo tra le ceneri di Vaes Dothrak, Jorah rivela a Daenerys di aver contratto il Morbo Grigio:
Daenerys si commuove e decide di non punirlo mandandolo via come le volte precedenti, ma invece lo manda a cercare una cura.
Aspetta: non vuole averlo intorno, gli ordina di andarsene e di non tornare finché non sarà guarito da una malattia incurabile. Ok, è esattamente come le altre volte, solo con parole un filo meno cattive del solito.
A Meereen, Tyrion, Varys, Verme Grigio e Missandei trovano conferma che gli omicidi in città si sono fermati e che la pace con i Padroni sta funzionando ma, volendo essere certi che il popolo sappia di dover essere grato a Daenerys, decidono di chiedere aiuto.
L'aiuto in questione è Kinvara, sacerdotessa di R'hollor che è convinta che Daenerys sia "il principe che fu promesso" e che spargerà la voce. Come stava già facendo. Ok, diciamocelo che questa scena era piuttosto inutile, se non per far incontrare di persona Kinvara, Tyrion e Varys, che si era solo intravisti in quella strana scena della scorsa stagione. Speriamo almeno che questo incontro porti a qualcosa di sostanzioso.
Intanto oltre la Barriera, Bran continua il suo allenamento intensivo con le visioni e stavolta scopre come sono nati gli estranei: i Figli della Foresta, massacrati e perseguitati dagli umani, hanno messo in atto uno strano rituale di sangue e creato il primo Estraneo, nel tentativo di avere un esercito per difendersi. Col senno di poi, non la migliore delle idee.
Ma Bran non si accontenta di imparare accompagnato dal Corvo con Tre Occhi e alla prima occasione ha una visione senza di lui; peccato che si ritrovi di fronte all'esrcito di non-morti capitanati dagli Estranei e dal Re della Notte in persona che percepisce la sua presenza e riesce ad afferrarlo. Il marchio che lascia sul suo braccio gli permetterà di rintracciarlo fin dentro la grotta e il Corvo con Tre Occhi sa che rimane poco tempo prima che gli Estranei li trovino.
Mentre il Corvo mostra a Bran la partenza del padre adolescente da Grande Inverno, comincia la battaglia e Meera gli urla di prendere possesso di Hodor, troppo spaventato per fare qualcosa, in modo da guidarli fuori di lì. Così Bran si ritrova contemporanemente nella visione del passato e nel corpo di Hodor nel presente, mentre intorno a loro muoiono il Corvo, Estate e molti Figli della Foresta.
Usciti dalla grotta appena in tempo, Meera trascina la barella con Bran e urla a Hodor di tenere chiusa la porta per trattenere il più possibile i non-morti: "Hold the door". L'Hodor del presente si sacrifica e tiene chiusa la porta mentre i nemici lo dilaniano. Ma anche l'Hodor del passato riesce a sentire l'urlo grazie alla connessione che si è creata con la visione che sta avendo Bran ed è proprio questo che gli fa avere le convulsioni mentre ripete a non finire "Hold the door", finchè la frase si comprime in "Hodor", l'unica parola che riuscirà a dire per il resto della sua vita.
Magari quando finirà questo dolore al cuore, riuscirò ad apprezzare maggiormente come tutto fosse stato magistralmente architettato (si vede subito quando c'è il tocco di Martin, vero?) e a riflettere sulle domande rimaste per ora irrisolte (Bran è colpevole o in realtà era tutto già accaduto, nonostante dovesse ancora accadere?)
Così a occhio succederà tra circa quindici anni.
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