Ma bando alle ciance: è tempo di ricominciare con il fantasy che è ormai un appuntamento imperdibile e fortunamente i primi episodi fanno ben sperare, dato che queste prime due puntate sono già state migliori di gran parte della stagione precedente.
Pronti a scoprire se finiranno prima gli Stark o chi vuole ucciderli? O a capire quali altri modi escogiterà stavolta Daenerys per non partire per Westeros? Pronti a rovinare amicizie al FantaGoT?
Ad Approdo del Re Cersei, umiliata e indebolita dallo scontro con l'Alto Passero, subisce un ulteriore colpo quando viene a sapere della morte della figlia; la donna sembra aver perso il suo smalto e rischia di cedere alla disperazione, ma per fortuna ci pensa Jamie, sapendo bene quali argomenti riescono a farle rialzarle il morale:
Il ragazzino è un filino scoraggiato perché si è reso conto che, pur essendo re, non può fare una cippa, ma lo zio-padre lo manda a parlare con la mamma, sapendo che quella ne sa sempre una più del diavolo.
Non perdiamo troppo tempo su Dorne, dato che nemmeno gli sceneggiatori sembrano averlo fatto: Ellaria e le Serpi hanno ucciso Mircella, Trystane, Doran e la sua guardia Areo Hotah, dimezzando la popolazione di Dorne. Oh, non ci sono nè tempo nè denaro per tutte quelle comparse inutili.
Quest'anno avremo a che fare invece con Pyke, dove Balon Greyjoy è ignaro dell'aria che tira in questi episodi per i padri "amorevoli" e si diverte quindi a insultare la figlia ogni due per tre. Uscito miracolosamente sano e salvo da quella stanza, si ritrova su un ponticello penzolante di legno marcio e corda. Sopra uno strapiombo. Nel mezzo di una tempesta. Siamo sicuri che quella cosa sia a norma?
E questo senza tener conto del ritorno del fratel prodigo, Euron Greyjoy. Uno che hanno dovuto legare per evitare che si gettasse nel Mar di Giada. E che poi ha tagliato le lingue al suo equipaggio perché voleva un po' di silenzio. Un tipino a posto con la testa, insomma. Peccato solo che abbia le mani scivolose quando abbraccia il fratellone. Ops.
Mentre Jorah e Daario sono alla ricerca della loro regina, nell'impossibile impresa di seguire le orme di centordicimila Dothraki, Daenerys è stata catturata dalla brutta copia di Khal Drogo. La donna snocciola tutta la sua genealogia, quelle due ore e mezza di nomi ed epiteti, la giusta punizione per tutte le battutone che le hanno fatto i Dothraki lungo la strada. Non riuscendo ad impressionarli nemmeno un po' e cominciando a vedersela brutta tra gli uomini che vogliono violentarla e le donne gelose che vogliono ucciderla, Daenerys si decide finalmente a fare il nome di Drogo, guadagnandosi il rispetto dovuto alle vedove Dothraki, ma vedendosi costretta a partire per il Vaes Dothrak.
Tyrion e Varys passeggiano per Meereen cercando di decidere come agire in assenza di Daenerys, ma dopo una lezione su quanto sia importante imparare bene le lingue:
i due assistono impotenti alla distruzione della flotta.
Tornato a fare quello che gli riesce meglio
Tyrion pensa ai poveri draghi ancora rinchiusi e decide di andare a liberarli. Quello di vedere un drago era il suo sogno fin da bambino e parlando con i feroci animali riesce a ingraziarseli e a togliergli le catene senza finire arrosto.
Il tempo di chiedere a Varys di impedirgli di mettersi di nuovo in pericolo in questo modo e poi via di corsa a cambiarsi i pantaloni.
Intanto Arya, alle prese con il peggior tirocinio del mondo, è ancora in punizione per aver sbagliato un paio di fotocopie ed è costretta a fare la mendicante cieca, venendo pure ripetutamente picchiata con un bastone, finchè Jaquen si convince che ne abbia prese abbastanza da imparare la lezione.
Ma è al Nord che la situazione si fa più interessante: dopo una stagione di pausa ritroviamo Bran (anche se a vederlo sembrano passati dieci anni) che si allena con il Corvo con Tre Occhi ad avere delle visioni. Bran vede suo padre, lo zio Benjen e la zia Lyanna da bambini e riconosce anche nello stalliere Wylis un giovane Hodor ancora dotato della capacità di esprimersi. "Che ti è successo?" gli chiede:
Intanto Sansa e Theon sono in fuga dopo il salto dalla cima delle mura del castello. Gambe rotte? Una storta? Almeno una bottarella al ginocchio? Assolutamente niente. Solo Sansa lamenta un po' di freddino, 'che si è dimenticata la sciarpa a casa.
Alle loro calcagna una mezza dozzina di uomini con i temibili cani al seguito, ma in loro soccorso arrivano Brienne-FinalmenteUnaGioia e Pod, che si rendono utili uccidendo gli uomini dei Bolton e facendo sparire i cani con un trucco di magia (d'altronde sulla HBO si possono mostrare uccisioni e stupri, ma la violenza sugli animali è un po' esagerata, no?).
Brienne giura nuovamente fedeltà a Sansa, ma questa ha pure il coraggio di pensarci ancora prima di accettare, metti caso che lì nel mezzo del bosco ci sia qualcun altro che non vede l'ora di aiutarla.
La fuga di Sansa e Theon mette in cattiva luce Ramsey che comincia a proporre di andare ad uccidere Jon Snow e a vantare alleanze importanti pur di rifarsi, rimediando solo occhiatacce e coppini sul collo dal padre. A Ramsey cominciano a girare fortissimo e la goccia che fa traboccare il vaso è la scoperta che la nuova moglie del padre ha dato alla luce un maschio, un bambino che rischia di rubargli il posto di erede. Vista la faccia del figlio, Roose mette subito le mani avanti "Sarai sempre tu il mio preferito, non preoccuparti", peccato che sia già troppo tardi. Da adesso in poi non ci sarà nessuno in grado di mettere freno alla sua pazzia, ma perlomeno Bolton è morto esattamente come si meritava:
Su alla Barriera, intanto, si riprende esattamente da dove ci avevano lasciati, col povero Jon abbandonato al gelo e Spettro che si sgola in cerca di aiuto. Finalmente il Lord delle Cipolle capisce cosa è successo e, aiutato dagli unici amici di Jon, porta il corpo nella sua stanza. Una stanzetta con un'unica uscita e facilmente raggiungibile da chiunque. Complimenti per l'inventiva.
E infatti vengono raggiunti in due secondi da Alliser, che nel frattempo ha ammesso le sue azioni con gli altri guardiani e si è beccato un coro di "Assassino!", come se loro non fossero tutti criminali.
Anche se Alliser promette che non li ucciderà, loro non si fidano proprio tantissimo e Davos decide di chiedere l'aiuto dei bruti, che si presentano giusto in tempo per salvarli, con Wun Wun che fa quel poco di lavoro che serve fare per scoraggiare chiunque tenti di ribellarsi.
Ripreso il possesso del castello, Davos si rivolge a Melisandre che nel frattempo sta affrontando una crisi personale. Alla notizia della morte di Jon, infatti, la donna ha cominciato a perdere tutte le sue certezze: era convinta che il ragazzo sarebbe stato il grande combattente che aveva visto nelle fiamme. E poi aveva già cominciato a farsi qualche strana idea dopo aver indagato sulla sua vita sessuale.
Che senso ha continuare con il mascara, il push-up e le calze contenitive se non c'è più Jon? E infatti:
Ma quando Davos chiede il suo aiuto, la donna decide di provarci, pur non essendo per niente sicura di poter fare qualcosa.
Si tratta di una magia potente, che richiede grandi sacrifici:
ma niente è troppo pur di riportarlo in vita.
Se non portare pazienza per più di dieci secondi.
Quando infatti non sembra succedere nulla di immediato, tutti se ne vanno sconsolati, rinunciando immediatamente.
Ma...
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