Chi ha detto camaleonte? - Domanda & risposta

Il camaleonte, letteralmente "leone sulla terra", è un rettile noto per la lunga lingua retrattile e appiccicosa con cui cattura gli insetti, i grandi occhi che possono ruotare l'uno indipendentemente dall'altro e la capacità di mutare colore.

La lingua dei camaleonti è incredibilmente lunga, talvolta più lunga del loro stesso corpo, e termina con una pallina di muscolo appiccicosa che serve per catturare gli insetti.

I camaleonti sono in grado di tirarla fuori molto velocemente e, non appena la preda viene colpita, di ritrarla altrettanto rapidamente, masticando poi quello che hanno catturato con i loro forti denti.

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Gli occhi dei camaleonti rappresentano un caso unico nel mondo animale, dato che possono ruotare e mettere a fuoco indipendentemente l'uno dall'altro.
Essi sono coperti quasi interamente dalle palpebre, ma anche senza spostarsi e muovere la testa, il camaleonte è in grado di osservare l'ambiente circostante a 360°.

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La caratteristica che rende il camaleonte così conosciuto, però, è la capacità di alcune specie dell'animale di mutare il colore della pelle.
Anche se talvolta questa capacità viene spesso fraintesa e stravolta:  bonus

Lo scopo principale del mutamento di tonalità non è la mimetizzazione, ma la manifestazione di determinate condizioni fisiche o fisiologiche o di stati emozionali come la paura; importante è anche l'influenza della temperatura e delle condizioni di luce.

Un classico esempio dell'uso di questa capacità è durante i combattimenti quando i camaleonti assumono tonalità più vivaci come forma di minaccia nei confronti dell'avversario.

In questo caso il colore assunto dagli animali è un elemento determinante per capire chi dei due avrà la meglio, almeno secondo gli studi effettuati dai ricercatori dell'Arizona State University, come riportato su Focus:

"Lo studio  si è concentrato su 10 maschi di camaleonte velato (Chamaeleo calyptratus), una specie endemica della Penisola Arabica che è solita mostrare vistose variazioni cromatiche. Stando ben attenti a non creare dispute violente, gli etologi hanno fatto fronteggiare i rettili da due rami separati e hanno ripreso i loro cambiamenti di colore con una telecamera ad alta velocità. Il dispositivo ha rilevato variazioni cromatiche in 28 diversi punti del corpo degli animali. I mutamenti sono stati registrati sia nella luce visibile sia in quella ultravioletta, che noi non riusciamo a vedere, ma che i camaleonti percepiscono chiaramente.

 

Dall'analisi dei filmati è emerso che gli esemplari che all'inizio della disputa mostrano le più vistose strisce laterali sono anche quelli che probabilmente attaccheranno per primi. Quelli che invece, nel corso della lotta hanno il capo più variopinto e che cambia colore più velocemente, tendono ad essere i vincitori.

Photo by Megan Best

Queste variazioni cromatiche servono probabilmente a comunicare al rivale informazioni sulla propria stazza. Prima dello scontro, mostrare all'altro brillanti strisce laterali (che fanno apparire più grossi) può dissuadere un avversario non particolarmente motivato dall'iniziare lo scontro.

Prima del clou della battaglia (che consiste in genere in qualche morso o testata) l'ultima chance di avere informazioni sul nemico è probabilmente osservargli il capo: ecco spiegati i repentini cambiamenti di colore sulla testa del quasi-vincitore.

Considerando che, come avrete notato, questi combattimenti avvengono al rallentatore, e somigliano a una sorta di buffa coreografia, i cambiamenti di colore danno a entrambi gli animali la possibilità di capire le intenzioni dell'altro. E alle eventuali partner nei paraggi, informazioni sulla prestanza fisica del futuro compagno."

Ecco un video di un combattimento tra due camaleonti dove si vedono chiaramente le variazioni di colore (non capisco perché, ma mi fa ridere tantissimo):

http://vimeo.com/81529600#at=155

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