giovedì 13 febbraio 2014

Sardines (Inside no 9) - Recensione

 
Già avevo parlato qui di Inside no 9 e avevo detto quanto mi è piaciuta la prima puntata "Sardines"; aspettando di vedere la seconda, ho deciso di mettere per iscritto le teorie che mi girano per la testa, cercando di fare ordine.
Ovviamente spoiler alert per chi non ha visto la puntata...uomo avvisato, mezzo salvato.

Prima di tutto i personaggi:
Rebecca è una donna in procinto di sposarsi per cui il padre organizza la festa di fidanzamento
Jeremy è il fidanzato di Rebecca
"Ian" è un uomo noioso che dice di lavorare con Jeremy e Mark
Carl è il fratello più vecchio di Rebecca
Stuart è il compagno di Carl
Rachel è l'ex fidanzata di Jeremy
Lee è il giovane fidanzato di Rachel
John, detto "Puzzone John", è un uomo conosciuto per la scarsa igiene
Andrew è il padre di Rebecca e Carl
Geraldine è l'ex domestica di famiglia e tata di Rebecca e Carl
Mark è un collega di Jeremy
Elizabeth è la compagna di Mark

La storia si svolge nella casa di Andrew, il posto dove sono cresciuti Rebecca e Carl.
L'intento degli sceneggiatori era quello di creare una situazione claustrofobica tramite la vicinanza forzata di semi-sconosciuti per portare in superficie gelosie e ricordi dolorosi. Il pretesto utilizzato è il gioco sardine (che io pensavo fosse stato inventato per l'occasione e invece è una variante esistente del nascondino): una persona si nasconde, tutte le altre si spostano singolarmente per la casa cercandola e appena la trovano, si nascondono con lei senza farsi scoprire dagli altri. A mano a mano che i giocatori si aggiungono nel nascondiglio, la situazione somiglia sempre più ad una scatola di sardine e il gioco continua finchè tutti tranne una persona, sono nascosti assieme. L'ultimo a trovare il nascondiglio è il perdente e sarà quello che si nasconderà nel turno successivo.

La storia inizia con Rebecca che trova la persona nascosta nell'armadio di una camera da letto.
Lui si presenta come Ian, collega di lavoro del suo fidanzato Jeremy; è convinto che lei si chiami Rachel e continua a sbagliare nome. Dopo qualche chiacchiera imbarazzata, vengono trovati da Carl che si unisce a loro nell'armadio, non prima di aver commentato la situazione: "Ho passato molte vigilie di Natale a nascondermi negli armadi aspettando che la mia sorellina prepotente mi trovasse. Ma non ci riuscivi mai, vero?"

Rebecca è davvero presa dal gioco (è una dei pochi che sembra davvero divertirsi) e si assicura con trepidazione che anche il padre stia giocando, come una bambina che cerca sempre l'approvazione dei genitori, scatenando strane reazioni da parte di Ian, che già qui si dimostra parecchio inquietante

Calmati pu***na. Scusate, era inappropriato.
Intanto vengono raggiunti da Stuart, il compagno di Carl
O mi piacerebbe starmene nell'armadio?
che è gioioso ed estroverso tanto quanto Carl è serioso e cupo; dai discorsi che fanno, si capisce che i due hanno qualche problema nella loro relazione.
Grazie alle chiacchiere, viene introdotto il personaggio di John, conosciuto come "Puzzone John", che andava a scuola con Rebecca e Carl e era un bambino normale, poi "Deve essergli successo qualcosa. Un giorno ha smesso di lavarsi. Dovremmo trovarne la causa".
I quattro parlano anche di Geraldine, domestica e tata di famiglia, che Rebecca aveva invitato per servire da bere e che invece è convinta di essere un'ospite e quindi non capisce perché le chiedano di riempire il bicchiere.
Intanto arriva nella stanza anche Rachel, non proprio una cima dato che sembra convinta di trovare qualcuno nascosto in una valigia e che non ha assolutamente capito come si svolga il gioco.
Grazie ad una gaffe (involontaria o voluta?) di Ian, si scopre che Jeremy parla spesso di Rachel; quest'ultima è claustrofobica e decide di uscire dall'armadio anche se non sarebbe permesso dal gioco. Anche Stuart esce per andare al bagno, dove incontra Geraldine, la più divertente del gruppo, anche se non si capisce mai se c'è o ci fa:
        
                                    Quello è un vestito carino.   La mia anca divenne di quel colore quando caddi per le scale di Legoland.

Intanto Carl ha lo sguardo triste e assorto, come se stesse ricordando qualcosa di particolarmente doloroso (sta fissando nel vuoto o piuttosto il bagno?) e quando la sorella gli chiede se sta bene, lui dice "Cosa credi Rebecca? Guarda dove siamo"

Rientrati nell'armadio, Geraldine dice "Sono passati anni dall'ultima volta che sono stata qui dentro. Tuo padre solitamente la chiudeva  a chiave. Sai, dopo che.." ma Rebecca la interrompe. Geraldine si mette allora a cantare, intristendo nuovamente Carl che è sull'orlo delle lacrime; ma stavolta anche Rebecca sembra stranita.

Arrivano nella stanza Mark e la moglie Elizabeth che cominciano a parlare della poca voglia che hanno di stare lì, dei loro piani di approffittare di Andrew per i loro affari e poi cominciano ad amoreggiare, senza sapere che ci sono persone nell'armadio che sente tutto ciò che dicono. Rebecca chiede che qualcuno dica qualcosa per far capire che sono lì e ci pensa Geraldine:
Colti sul fatto e terribilmente imbarazzati, Mark e Elizabeth entrano nell'armadio per continuare il gioco, anche se Mark sembra non riconoscere Ian, che dovrebbe essere un suo dipendente e chiama la festeggiata Rachel invece che Rebecca, evidenziando ancora una volta che Jeremy parla spesso di Rachel al lavoro.
Arriva anche Lee e scopriamo da Geraldine che parla di quando era la tata, che esiste anche una terza sorella, Caroline, e i due fratelli sembrano alquanto imbarazzati quando spiegano che non è lì perché abita lontano.
Intanto Ian viene mandato fuori dall'armadio da Mark perché troppo affollato e si nasconde in bagno e Stuart, offeso per essere stato definito da Carl "il suo coinquilino", esce dall'armadio e si sistema con Lee sotto al letto, fingendo che tra loro stia succedendo qualcosa. Quando Stuart dice "Non è colpa mia se hai paura dell'intimità", Carl ribatte "E non è nemmeno colpa mia. Non ne hai idea"


Arriva "Puzzone" John e tutti, spaventati dall'idea di stare chiusi con lui nell'armadio, fingono che la porta sia bloccata e lo fanno nascondere dietro alla tenda.
Li raggiunge Jeremy
Si sta nascondendo nell'armadio ma non puoi andarci. Problemi alla porta a quanto pare. E ce ne sono due sotto il letto. E' una baraonda.
che avverte Rebecca che deve andare alla stazione a prendere un amico in ritardo, ma per salutarla dice "Ti amo anch'io Rachel...Rebecca. Rebecca ti amo", favendo una terribile gaffe.
Arriva Andrew, il padrone di casa che, appena scopre che Jeremy vaga per la stanza, John è dietro la tenda e Stuart e Lee sono sotto il letto, li fa subito entrare tutti nell'armadio e la situazione si fa un po' caotica:
Sorridete tutti
Rinchiusi (quasi) tutti nell'armadio, sono costretti ad affrontare le varie questioni che si sono aperte nel corso della giornata:
Jeremy cerca di farsi perdonare da Rebecca dicendo che "E' solo che iniziano tutti per R..." ma quando lei gli chiede "Sei ancora innamorato di lei?" lui risponde con un silenzio molto eloquente.
Mark vorrebbe convincere Andrew ad aiutarlo nel lavoro con le sue conoscenze, ma Andrew risponde seccamente che non ne ha nessuna intenzione. Invece inizia a cantare la canzone delle "Sardine", anche se Carl è visibilmente scosso e tenta di fermarlo:
 
 "Una piccola sardina vede il suo primo sottomarino."
Non provare a cantarla.
La casa è mia, faccio quel diavolo che voglio.

A questo punto Geraldine ricorda una festa di molti anni prima in cui parecchi bambini giravano per casa e dice: "Ci siamo divertiti molto. E poi un bel ragazzino, rovinò tutto. Qual era il suo nome? Oh, e venne coinvolta anche la polizia e tutti gli altri. Ricordi, John?"
John: "Phillip Harrison."
Geraldine: "E' lui. Il piccolo Pip. Che cosa gli è successo?"
Andrew: "La famiglia si trasferì, che io mi ricordi. Somerset o Spagna."
Geraldine: "E' stata una liberazione. Ti accusò di cose orribili."
Carl: "Li ha pagati per andarsene."
Andrew: "Stavo insegnando al ragazzino come lavarsi. E' igiene."
Carl: "Beh, non eravamo così fortunati. Vero John?"
Andrew è visibilmente arrabbiato, Carl è nuovamente sull'orlo delle lacrime, gli altri sono sempre più soffocati dall'odore di John, così Stuart fa notare che nessuno li sta più cercando perché sono tutti lì, quindi il gioco è finito. Qualcuno dice che manca Ian:
Jeremy: "Devo andarlo a prendere alla stazione"
Mark: "Lui è in bagno, credo"
Jeremy: "Cosa?"
Mark: "E' un tipo noiso con gli occhiali."
Jeremy: "Oh, no, non è Ian."
Mentre tutti si guardano sbigottiti e un po' spaventati, "Ian" da fuori chiude a chiave l'armadio, comincia canticchiare la canzone delle "Sardine" e a svuotare una piccola tanica di benzina.
Carl ha un'illuminazione "Pip?" ma ormai l'accendino è già acceso ed è tutto inutile.


La questione di Phillip "Pip" Harrison/finto Ian, mi sembra abbastanza comprensibile: Pip era stato in quella casa da bambino e Andrew lo aveva toccato in modo inappropriato in almeno un'occasione, forse proprio nel bagno di quella stanza. Beccato sul fatto e rischiando di finire in galera, Andrew ha pagato la famiglia di Pip per andarsene dalla città, ma il bambino non ha mai dimenticato e torna dopo più di vent'anni per vendicarsi.
La sua vendetta, però, non si limita a Andrew e include anche degli sconosciuti; sembra che Pip sia così arrabbiato da essere pronto a tutto. Ma chi altro sapeva ciò che era successo?

Sembra plausibile che Carl sapesse: la palese sofferenza nello stare in quella stanza e vicino a quel bagno, i problemi di intimità con Stuart, il disprezzo che prova per il padre e la rabbia che ha quando parla con lui di Phillip; inoltre è lui il primo a capire cosa sta succedendo, quasi come se se lo aspettasse.
Strana e inaspettata, è invece la reazione di Carl alle canzoni, sia quella delle "Sardine" cantata dal padre, sia quella sul matrimonio canticchiata da Geraldine. Carl è addolorato perché le canzoni lo riportano all'infanzia o c'è qualcosa di più? Forse centra qualcosa anche Geraldine? Non ci sono altri indizi in questo senso.

John, invece, sembra essere a conoscenza dei fatti, infatti quando Andrew afferma che stava solo insegnando a Phillip a lavarsi, Carl dice "Non eravamo così fortunati, vero John"; un coinvolgimento in questa faccenda spiegherebbe perché ha smesso di lavarsi: aver visto una situazione così inappropriata legata al bagno potrebbe averlo sconvolto a tal punto da farglielo odiare per sempre.

Il comportamento di Rebecca fa pensare che anche lei sapesse qualcosa: infatti quando Carl le dice "Guarda dove siamo" lei sembra capire subito cosa intende ed è pronta a cercare di consolarlo. Ma  allora perché con il padre si comporta in modo così conciliante? Si assicura che lui stia giocando, gli ricorda i momenti felici passati a giocare a "Sardine"... (Per un attimo, mi ha sfiorato l'idea che lei sapesse cosa stavo accadendo e si stesse solo assicurando che il padre sarebbe stato nell'armadio al momento opportuno, ma sarebbe davvero troppo assurdo.)
Forse lei non concosce bene tutta la storia , anche se mi sembra strano, o forse sa tutto ma cerca di salvare le apparenze.

L'unica altra persona che poteva sapere qualcosa è questa fantomatica sorella Caroline, che viene solo nominata e che apparentemente abita lontano. Se, com'è plausibile, era nella casa all'epoca dei fatti, è informata quanto i fratelli. Forse il suo modo per allontanare i ricordi è stato allontanarsi fisicamente da lì e non tornare.

Probabilmente non sapremo mai come sono andate le cose, ma è proprio questo che rende la storia inquietante e interessante al punto giusto.
Ecco gli sceneggiatori (e attori)  Reece Shearsmith e Steve Pemberton che parlano della serie introducendo le varie puntate:

Recensione seconda puntata "A quiet night in"

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