Avevamo lasciato "Digestivo" con la sensazione di aver assistito ad un finale di stagione e "The Great Red Dragon" è a tutti gli effetti un nuovo inizio, con un salto temporale di tre anni in avanti che ci mostra com'è cambiata la vita dei nostri protagonisti, ma che contemporaneamente ci porta indietro fino al primo libro di Thomas Harris, quando tutto è cominciato.
Dopo le vicende in casa Verger, Hannibal si è spontaneamente consegnato a Jack Crawford, rinunciando a quella che è forse la cosa più importante per lui: la sua libertà. D'altronde con Will che rifiuta di avere ancora a che fare con lui, Mason morto, Chiyoh che non gli serba più alcun rancore e Jack intenzionato a sopravvivere, Hannibal teme che nessuno lo cercherà più e per lui non è importante tanto la fuga, quanto invece la consapevolezza di essere cercato e inseguito, con la possibilità di poter dimostrare di essere il più intelligente.
A questo punto l'unico modo per essere ancora coinvolto e continuare a giocare con le vite degli altri, è quello di rimanere vicino a loro e il fatto di essersi costituito, al contrario di una cattura, gli permette di continuare ad avere il controllo.
E a contribuire a una scelta così stravolgente, ci pensa anche la sua immensa curiosità, dato che Hannibal ha più volte dimostrato di essere disposto a gesti estremi solo per vedere come evolverà la situazione e come reagiranno gli altri.