Steven Portugal e il suo team Royal Veterinary College di Londra, hanno seguito 14 esemplari di ibis eremita nati in cattività nello zoo di Vienna e addestrati al volo lungo una specifica rotta
per studiare questo fenomeno e capire da cosa dipende.
Il team ha sistemato su ogni esemplare un rilevatore di posizione, velocità, direzione, battitti d'ala, ha aspettato che si alzassero in volo e ha monitorato il loro comportamento durante i voli migratori.
I rilevatori utilizzati sono stati creati appositamente per questo studio in modo che fossero a lunga durata ma anche abbastanza leggeri da non essere d'intralcio e gli uccelli erano stati "allenati" con dei rilevatori di prova.
Il risultato dello studio è che gli uccelli si sistemano a V formando angoli di 45° e mettendosi nel punto preciso in cui il movimento d'aria generato dall'esemplare davanti a loro va verso l'alto (effetto upwash); questa posizione ottimale permette il maggior risparmio energetico possibile.
Secondo Steven Portugal questi risultati
confermano le previsioni teoriche e dimostrano che gli ibis sono in grado di predire le turbolenze
dell’aria e riescono ad usare accorgimenti aerodinamici complessi per aggiustare la loro posizione e il battito delle
ali in modo da beneficiare delle correnti.
Adesso resta solo da capire come viene scelto il povero esemplare che deve stare davanti: è il "capo" che si prende l'onere e l'onore della maggior fatica? Fanno la conta? E' quello che perde al gioco dell'oca?
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