Il disco di Benham, creato dal giocattolaio dell’ottocento Benham, è un disco composto da un semicerchio nero e da un semicerchio bianco sul quale sono presenti dei piccoli archi di circonferenze neri; quando si fa ruotare l'immagine compaiono, a seconda del disegno, della velocità di rotazione, del verso e del soggetto che osserva l'immagine, vari archi colorati.
La particolarità sta proprio nel fatto che i colori che appaiono sono soggettivi e soggetti diversi vedono tonalità cromatiche pastello diverse.
Il fenomeno non è ancora del tutto chiaro, ma è relazionato alla percezione del colore che ha la specie umana. In breve, la retina dell'occhio umano è costituita da recettori di luce che rispondono in modo diverso alle sollecitazioni visive: ad esempio, quando si guarda una sorgente di luce bianca, i tre recettori vengono contemporaneamente sollecitati, ma ognuno risponde con un tempo di ritardo diverso (tempo di latenza). Invece, quando questi non sono esposti ad una sorgente di luce essi, ancora una volta, rispondono in modo diverso (tempo di permanenza).
Nel caso del disco di Benham, la comparsa dell'illusione ottica potrebbe essere dovuta alla rapida alternanza dei due colori e alla diversa risposta dei tre recettori.
Nel momento in cui il cervello percepisce delle immagini in bianco e nero in rapida successione, tutti i fotorecettori sensibili al colore vengono stimolati ma la durata della trasmissione dello stimolo visivo al cervello varia, da quì la visione dei colori anche se in effetti non ci sono. Riusciamo a percepire il bianco solo quando tutti e tre i tipi di recettori del colore inviano simultaneamente uno stimolo.
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<- Domada & risposta precedente: Hai preso un granchio?
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