giovedì 24 luglio 2014

Il ragazzo con gli occhi blu (Joanne Harris) - Recensione

 

Recensione senza spoiler:

Titolo: Il ragazzo con gli occhi blu - Blueeyedboy
Autore: Joanne Harris
Anno di pubblicazione: 2010
Genere: Thriller
Pagine: 460
Voto: https://31.media.tumblr.com/a893bb22d4ee1299dad521d5d1f4c3bf/tumblr_n96vmrO0UJ1t6dnh5o7_250.jpg

Trama:
Blueeyedboy è un ragazzo che sembra avere una vita molto ordinaria dato che lavora in un ospedale e vive ancora con la madre. In realtà lui nasconde molti segreti e si sfoga la rabbia repressa nel suo sito internet, badguysrock, dove raccoglie storie di cattivi ragazzi.
Ma sono davvero solo delle storie? Quanto di quello che scrive è vero? 
Il libro alterna presente e passato, verità e invenzione, senza una vera suddivisione, trasportandoci nella vita di Blueeyedboy e facendoci conoscere a poco a poco la sua storia fatta di un'infanzia atipica, molta rivalità tra fratelli, una madre dura e inflessibile:
Per lei il tempo era sempre un problema, doveva risparmiarlo ogni volta.
E così, con tre figli tanto vicini di età e tanto bucato da fare ogni settimana, escogitò un sistema ingegnoso. Per assicurarsi che i capi fossero facili da identificare, assegnò un colore a ciascuno dei figli, e comprava i nostri vestiti di conseguenza al locale negozio dell'usato. [...] Certo, non le è mai passato per la testa quello che una decisione del genere avrebbe potuto scatenare in noi. I colori fanno differenza: qualsiasi persona che lavora in un ospedale è in grado di dirvelo. [...]
Ma' invece non ha mai capito davvero il potere segreto dei colori. Per Ma' era solo un modo pratico per smistare il bucato. Ma' non si è mai chiesta cosa volesse dire portare lo stesso colore giorno dopo giorno: quel marrone noioso o quel nero cupo, o quel bel blu da occhioni spalancati, da favola...

Commento:
Con Joanne Harris ho sempre avuto un rapporto altalenante.
"Cinque quarti di arancia": fantastico.
"Le scarpe rosse": La Noia.
Questa volta stavo per abbandonare la lettura diverse volte perché la scrittura prolissa nella parte iniziale non aiuta a orientarsi in una storia davvero molto ingarbugliata. Per fortuna ho continuato a leggere perché dopo un terzo di libro un po' pesante, si entra nel vivo della vicenda e non si riesce più a smettere, divorando le pagine fino al finale a sorpresa.
Certo la storia è piuttosto cupa ma l'espediente della scrittura sul blog che permette di nascondersi dietro al computer, la rende attuale e coinvolgente.


Curiosità:
Joanne Harris ha rivelato in un'intervista che l'idea per il libro le è venuta parlando con un tassista italiano, obbligato dalla madre a indossare vestiti di un certo colore per distinguerli da quelli del fratello e che, anche da adulto, continuava ad indossare quel colore.
Da quella strana storia, la Harris ha deciso di approfondire "gli effetti psicologici dei colori e come essi possono influenzare le nostre relazioni e la nostra percezione del mondo".

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