Recensione 5x01
Seconda puntata di questa quinta stagione partita lentamente ma che promette grandi cose:
In più arriva a spaventarli il vecchietto della Casa del Bianco e del Nero, che è ora è pronto a rivelarsi:
"Perché mi hai detto che non c'eri? Perché mi hai lasciato fuori alla pioggia? Perché..." "'azzo, sapevo che non dovevo tornare a cercarti. Vuoi entrare o cosa?"
Intanto Brienne e Pod si fermano a mangiare in una taverna e lui, mentre spoglia con gli occhi la cameriera, trova il tempo per guardarsi intorno e vede Ditocorto intento a prendere in giro Sansa: "Prima di andarcene, il maestro ti ha dato un messaggio arrivato con un corvo." "Stai diventando un'ottima osservatrice, ragazza mia. Eri seduta accanto a me quando è successo, ma sveglia com'eri nelle altre stagioni pensavo non te ne fossi accorta".
Pod cerca far tenere a Brienne un profilo basso:"Guarda ma senza guardare. Adesso. No no, si sta girando", ma Brienne, con la sua grazia caratteristica, si precipita al loro tavolo e offre il suo aiuto a Sansa senza tanti preamboli.
Un aiuto gratuito che le permetterà di fuggire dalle grinfie di Ditocorto e mettersi in salvo. Non c'è neanche da pensarci, vero?
Che poi mi sembra anche plausibile la mancanza di fiducia verso un'estranea ma dirle "Non vengo con te perché ti sei inginocchiata davanti a Joffrey" è davvero assurdo.
Ti sei dimenticata, cara Sansa, che tu eri innamorata di lui e volevi sposarlo?
E mi fermo qui prima di aggiungere qualche pessima battuta sull'inginocchiarsi.
Così Brienne e Pod sono costretti a fuggire, con risultati diversi: Brienne si apre la strada con la spada, uccidendo o seminando tutti gli inseguitori, mentre Pod, completamente disarmato, cerca perlomeno di restare in sella, ma invano.
Per fortuna che la Lady di Tarth sistema tutto
Il tempo di infilarsi il nuovo giacchetto
Ad Approdo del Re Cersei si destreggia con quello che le riesce meglio: fingersi umile e modesta mentre si diverte a ingannare gli uomini che cercano di fregarla.
Così nomina Mace Tyrell "Mastro del Conio" solo per farlo stare zitto ed evitare che avanzi pretese su cariche più importanti e nomina Qyburn "Mastro dei Sussurri" solo per far incazzare Pycelle.
Poi cerca di convincere lo zio Kevan a diventare "Mastro di Guerra" ma lui, che è pur sempre fratello di Tywin, rifiuta qualsiasi potere di cui una donna tenti di appropriarsi e se ne torna a Castel Granito promettendo di rispondere solo all'autorità di Tommen. Effettivamente uno sbarbatello la cui decisione più difficile è stato scegliere il nome del suo gatto, mi sembra molto più compente di una donna che ha passato la vita tra intrighi e segreti e che in quanto a furbizia, non ha niente da invidiare a nessun uomo.
Dopo le mirabolanti avventure nella biblioteca della Barriera e un altro assaggio della simpatia di Selyse Baratheon, che quando era giovane organizzava di sicuro un sacco di feste nei cimiteri, vediamo Gionsnò al cospetto di Stannis.
Così, in mancanza di Stark veri e propri (per quel piccolo fatto che sono morti), il re Brontolo ha deciso di crearne uno, rendendo Jon erede legittimo e usandolo per riconquistare il Nord. In cambio del solito inginocchiamento, ovviamente, che sembra essere una fissa di Stannis.
Ma Giosnò non vuole rompere il giuramento che ha fatto, come gli ha insegnato Ned prima di morire ammazzato per i suoi buoni principi, così è intenzionato a rifiutare.
La sera è tutto pronto per l'elezione del nuovo Lord Comandante dei Guardiani della Notte, a scelta tra Ser Alliser, da sempre invidioso e nemico di Jon, e Denys Mallister, un tizio valoroso di cui sentiamo parlare per la prima, e forse ultima, volta perché sappiamo già come andrà a finire, perciò ciao.
Infatti Sam prende la parola e, con terrore dello stesso Jon, comincia a elencare le grandi imprese dell'unico meritevole di questa carica:
E così finisce la votazione, con Gionsò vittorioso per un solo voto, quello di Mastro Aemon e quasi tutti gli altri che applaudono e acclamano Jon, sicuramente molti di più di quelli che hanno realmente votato per lui. Non hanno proprio vergogna.
Nel frattempo a Meereen, Daario e Verme Grigio stanno cercando i figli dell'Arpia e questo da modo a Daario di fare lo sbruffone, in modo assolutamente non necessario ma molto gradito.
Peccato che tutti i loro sforzi vengano vanificati quando il figlio dell'Arpia catturato, viene ucciso da un ex-schiavo senza che ci sia stato il giusto processo
"Vi avevo promesso libertà e giustizia...ma mi avete fatto incazzare perciò baccatevi 'sta decapitazione".
Gli ex schiavi non la prendono benissimo, bisogna dirlo, ma per fortuna a risollevare l'umore di Daenerys ci pensa Drogon, che torna finalmente a casa:
"Oh, mamma, lasciami stare..."
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